Profezie e predizioni
Come ci ricorda René Guénon, le profezie autentiche sono esclusivamente quelle presenti nei testi sacri delle varie tradizioni; per le restanti invece sarebbe più corretto parlare di semplici "predizioni" o "previsioni".
Questa distinzione (tra profezie e predizioni) non è puramente convenzionale, poiché effettivamente tra le due categorie esistono delle differenze.
Le vere profezie, infatti, sono spesso molto più nitide e utilizzano un preciso linguaggio simbolico, in base al quale è possibile interpretare il testo o quantomeno comprederne il senso generale.
Questo linguaggio poi (che non è ovviamente arbitrario) può ricorre più volte, con gli stessi significati e con gli stessi schemi, in vari testi profetici; basti pensare a come il libro di Daniele e il libro dell'Apocalisse siano intrisi di un simbolismo che in alcune parti è davvero molto simile, pur essendo stati scritti in due lingue diverse e a distanza di parecchi secoli l'uno dall'altro.
Una cosa importante da tener presente è che comunque queste profezie hanno sempre un'origine celestiale (secondo la tradizione cristiana lo Spirito Santo ha parlato per mezzo dei profeti).
Le semplici predizioni invece non sempre sono così chiare e non sempre presentano un chiaro simbolismo. Anche quando esso è presente, è spesso utilizzato in maniera poco precisa, oppure si trova mischiato a certe allusioni (fatte dal veggente) che però non possono essere minimamente paragonate ad un linguaggio simbolico. È possibile pure che proprio chi scrive le predizioni non sia pienamente consapevole dell’evento che predice; è soprattutto in queste occasioni che il messaggio appare particolarmente oscuro, anche perchè qui il veggente deve rispettare una regola fondamentale: “sii il più vago possibile”.
L’interpretazione diviene così molto difficile. A volte si riesce a comprendere il significato della predizione solo quando il fatto predetto si è ormai verificato, ma molto spesso i vari esegeti non concordano nello stabilire a quale evento passato si riferisca una certa predizione...oppure non sanno dire nemmeno se la predizione si riferisca ad un evento già accaduto o ad uno che ancora deve accadere (senza dubbio è qesto il caso delle quartine di Nostradamus).
La fine dei tempi
Nelle diverse tradizioni sono molte le profezie che parlano della fine dei tempi, e sono tante anche quelle che descrivono il mondo in prossimità della sua fine: tutte le tradizioni qui concordano perfettamente nel parlare di un'umanità priva di valori e che ha ormai smesso di confidare nel divino. Un'umanità dove "il diritto starà nella forza", secondo le parole di Esiodo. Similmente, secondo la tradizione cristiana, vi sarà "il dilagare dell'iniquità" (Mt 24, 12) e il mondo vedrà nascere "falsi cristi e falsi profeti" (Mt 24, 24), il cui unico scopo sarà quello di ingannare il prossimo.
Nel dire questo bisogna precisare però che secondo le tradizioni più antiche, il tempo non era concepito come lineare, ma come ciclico. Ogni grande ciclo era composto da più "età", ed ognuna di queste età aveva delle particolari caratteristiche che la differenzavano dalle altre.
Più precisamente, i primi cicli erano dominati dall'ordine e dal rispetto delle leggi divine e mano a mano che si andava avanti nel tempo, questo ordine (salvo parziali "raddrizzamenti", di origine sopra-umana) andava progressivamente perdendosi. Si partiva così da una prima età dell'oro (chiamata così dai Greci, ma chiamata età di Saturno dai Romani e Satya-yuga dagli indù), e si arrivava ad un'ultima età del ferro. Quest'ultima epoca (che è quella in cui viviamo noi) è la più cupa di tutte. E' l'epoca in cui l'uomo vive "senza temere gli dei", l'epoca in cui gli uomini rispettano solo "l'autore di mali e l'uomo violento". E' l'era in cui l'uomo è destinato a soffrire terribilmente a causa della sua grande empietà.
La fine dell'età del ferro (cioè la fine dell'ultima età) è poi caratterizzata da una sovversione degli autentici valori e da un rovesciamento dei principi, attuato in ogni ambito della vita umana (Esiodo descrive questo "rovesciamento", in maniera allegorica, dicendo che alla fine dell'età del ferro gli uomini "nascendo avranno già bianche le tempie". È un modo per descrivere questo "mondo alla rovescia", visto che le tempie bianche sarebbero una caratteristica dei vecchi, e non di chi è appena nato. Inoltre dire che gli uomini nascono con caratteristiche tipiche degli anziani potrebbe alludere al fatto che, alla fine dell'età del ferro, la stirpe umana ha ormai concluso il suo ciclo vitale ovvero, in parole più semplici, che si è esaurita).

Quindi, da un punto di vista tradizionale, l'umanità è tutt'altro che in "evoluzione"; anzi, c'è una progressiva involuzione, una sempre maggiore degenerazione, che termina solo con la fine del mondo. Solo dopo infatti si può assistere alla restaurazione completa dell'ordine tradizionale, ma questo può avvenire esclusivamente per mezzo dell'intervento divino; secondo la tradizione cristiana questo avviene con la parusia (cioè la venuta del Signore) e con la comparsa della Gerusalemme Celeste.
È comunque importante tener presente che anche il disordine che caratterizzerà la fine dei tempi non è un disordine assoluto, perché le forze diaboliche possono essere molto potenti, ma mai onni-potenti, e non è minimamente pensabile che esse possano riuscire a realizzare fino in fondo i loro piani di sovversione. Anche quando sulla terra sorgerà il regno dell'anticristo, questo esisterà solo per un tempo limitato e solo perché gli è in qualche modo "concesso" di esistere - Nell'Apocalisse si legge ad esempio che alla bestia "fu concesso di fare guerra contro i santi e di vincerli". (Ap 13,7) -
Le false profezie
Le profezie sulle "nuove ere" non sono proprio una cosa nuova. Basti pensare che già nel XII secolo Gioacchino da Fiore profetizzava la venuta di una nuova "era dello Spirito", con la quale il mondo sarebbe cambiato e sarebbe divenuto "più spirituale". Per chiare ragioni di carattere dottrinale, queste teorie non furono molto ben accettate; tuttavia, se nel passato queste originali idee non venivano prese più di tanto in considerazione, oggi sembrano avere un grande successo...credo quindi che valga la pena analizzarle brevemente.
Prima di tutto si deve considerare quale sia
l'origine di tali, moderne, "profezie". Esse infatti provengono per lo più da ambienti legati alla società teosofica, o alla più recente "new age". In molti casi perciò le "profezie di turno" derivano, secondo chi le divulga, da "entità superiori canalizzate" o da fantomatici "maestri ascesi", il che dovrebbe già bastare a mettere in guardia.
Il fatto che certini individui
credano di metersi in contatto con
entità superiori, non significa affato che ciò accada: anzi,
i vari stati di trance e medianità sono la via più sicura per fornire appoggio ad "entità erranti" e demoniache (e nche quando si vorrebbe far risalire le origini delle profezie a civiltà antiche come nel caso dei Maya, il messaggio che viene divulgato è totalmente distorto, e permeato di concetti propri dei movimenti neo-spiritualistici).
Se le autentiche profezie (presenti nei testi sacri) hanno un'origine celesitale, queste "moderne profezie" ne hanno quindi una necessariamente opposta, e ciò lo si capisce bene anche guardando il
contenuto delle varie rivelazioni.
Infatti, come abbiamo visto, secondo le antiche tradizioni l'umanità segue un percorso è
sostanzialmente involutivo; e la fine di questo percorso involutivo non può che costituire l'epoca più oscura e più lontana dall'ordine.
In queste nuove profezie troviamo invece esattamente il contrario, visto che - secondo queste ultime - "l'umanità è in evoluzione", "la consapevolezza sta crescendo", "le potenzialità dell'uomo si stanno risvegliando" e simili.
Fondamentalmente le profezie sulla Nuova Era non fanno altro che descrivere quel "ribaltamento dei principi" che è tipico della
fine dell'ultima età; descrivono cioè un'umanità che si considera libera dalle leggi divine, perchè ormai l'uomo stesso si è elevato a divinità, sostituendosi al Dio delle religioni. Ma il punto è che questo non viene percepito come qualcosa di negativo, bensì come qualcosa di
estremamente positivo. Non si percepisce questo atteggiamento come una "ribellione" nei confronti del divino (cioè propriamente un atteggiamento satanico), ma come un atto del tutto legittimo.
In realtà non bisogna stupirsi del fatto che qualcosa di
negativo venga scambiato per qualcosa di
positivo, e nemmeno bisognerebbe stupirsi di come, chi desideri
l'inizio della "nuova era", stia in realtà inneggiando (più o meno consapevolmente) alla
fine di questa. E' infatti proprio delle forze "diaboliche" tentare di scambiare una cosa per un' altra e cercare di far passare il bene per il male, ed il male per il bene
.
Usando le parole di S. Paolo si potebbe dire che "anche Satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia" (2Cor 11, 14)
E' abbastanza sospetto pure il fatto che sia stata "ipotizzata" una data (quella del 21 dicembre 2012) per l'avvento della nuova era. Quella che viene chiamata fine del mondo dovrebbe esere infatti un evento di natura non propriamente (o non solamente) temporale e probabibilmente è per questo che nei Vangeli è scritto che "Quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo, e nemmeno il Figlio, ma solo il Padre" (Mt 24, 36). Si tratta, in parole semplici, di un evento le cui cause non sono "terrene" ed "umane", perciò l'uomo non può calcolare una data precisa, ma può solo "vegliare" ed osservare attentamente i "segni dei tempi".
Infine c'è la possibilità che la grande popolarità e la diffusione di queste "profezie" siano in qualche modo volute. Forse qualcuno spera che, creando degli stati d'animo aperti e favorevoli alla fantomatica nuova era, la falsa età dell'oro possa giungere più rapidamente.