5 giugno 2011

I Templari e la duplice guerra


"Così dunque, per una singolare ed ammirabile combinazione sono, a vedersi, più miti degli agnelli e feroci dei leoni, a tal punto che esito se sia meglio chiamarli monaci o piuttosto cavalieri. Ma, forse, potrei chiamarli più esattamente in entrambi i modi, poiché ad essi non manca né la dolcezza del monaco né la fermezza del cavaliere."
San Bernardo di Chiaravalle, De laude novae militiae

Già a partire dall’anno 1128 l'Ordine dei cavalieri Templari si costituì con una particolare caratteristica: i suoi appartenenti erano infatti, al tempo stesso, sia monaci che guerrieri. Anche questo fatto permise ai Poveri Fratelli di essere ampiamente accettati all’interno della Chiesa, cosa che non sempre avvenne con tutti gli altri cavalieri.
San Bernardo, che all’epoca era abate di Chiaravalle, oltre alla regola dell’Ordine scrisse per esso un particolare “Elogio della nuova cavalleria”. Qui venivano lodati i Templari per la loro religiosità, che li distingueva da tutt’altro genere di cavalleria: una cavalleria profana, che non aveva nulla a che fare con i valori cristiani, e che era composta per lo più da delinquenti in cerca di beni materiali e gloria terrena. San Beranrdo scriveva, facendo un gioco di parole, che questa “cavalleria secolare” in realtà non era una milizia ma una malizia....e che questi "cavalieri" non militavano affatto per Dio, ma per il diavolo. I Templari, al contrario, erano un ordine religioso, combattevano per la loro fede e per la gloria di Dio, non per conquistare una fama personale.
Ma c'è dell'altro. I Templari erano nettamente superiori a tutti gli altri cavalieri perché la guerra che combattevano era in realtà da intendersi in senso duplice, proprio perché duplice era la natura stessa dell'Ordine: guerriera e monastica. Infatti esisteva una guerra esteriore, combattuta con la spada contro gli infedeli; ma questa guerra andava considerata quasi come una manifestazione di un'altro tipo di "guerra", ben più importante della prima, e che si svolgeva nell'interiorità. Una guerra combattuta contro le passioni, contro i "demoni", e, in generale, contro gli elementi che allontanavano da Dio. Lo stesso San Bernardo scriveva riferendosi ai Templari: "Essi combattono una duplice battaglia, sia contro la carne e il sangue, sia contro gli spiriti maligni del mondo invisibile". Se l’armatura esterna, utilizzata per difendersi dai colpi del nemico, era fatta di metallo, l’armatura “interna” era invece costituita dalla Fede del cavaliere: “Quando giunge la battaglia essi si armano dentro con la fede e fuori col ferro”.

16 Commenti:

  1. Io credo che la figura dei Templari sia fra le più contradditorie all'interno della Chiesa.
    Non per niente poi furono scomunicati.
    Si dice che in seguito a un ritrovamento sotto il tempio di re Salomone loro cambiarono atteggioamento verso la Chiesa stessa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. cari signori... studiate leggete e fate ricerca prima di parlare. I TEMPLARI NON FURONO SCOMUNICATI! Esistono documenti negli arichivi vaticani. L'Ordine fu sospeso nel 1312 con la Bolla VOX IN EXCELSO da Papa Clemente V.
      Suggerisco Barbara Frale "I TEMPLARI" edizioni il Mulino.

      Elimina
    2. E' vero, così come è vero che l'iniziativa dell'arresto e del processo ai templari venne presa dal re di Francia... non penso però ci sia bisogno di scaldarsi tanto

      Elimina
    3. mai scomunicati, l'ordine fu sospeso, basterebbe una bolla papale per farlo risorgere, i cavalieri furono fatti confluire nell'ordine di malta ed il gran maestro non fu arso sul rogo, come spesso sento dire, per eresia, ma per relapsi in quanto ritrasse le confessioni estorte sotto tortura quando fu sicuro che l'ordine era stato prosciolto dall'accusa di eresia

      Elimina
  2. Secondo me è probabile che, sopratutto verso la fine, ci fossero realmente degli elementi di deviazione...ma forse non erano così diffusi. Bisogna anche considerare che l'arresto dei templari avvenne per iniziativa del re, e non della Chiesa...

    RispondiElimina
  3. Non è la guerra contro il mondo ciò che ha importanza, ma la guerra contro se stessi per è così che Shaytan (Satana) teneterà le genti, con il peccato e con la tentazione, da bravo seduttore... e chi gli resisterà e "vincerà se stesso", ovvero i desideri che Shaytan gli indurrà a provare vincerà la guerra più grande ed avrà il premio più grande. Il santo non è colui che vince il mondo, è chi vince se e vince Shaytan... perchè Shaytan non ha potere su di lui.

    Giuliana

    RispondiElimina
  4. Ciao Giuliana
    Qui ho riproposto le parole che San Bernerdo usa riguardo all'ordine dei Templari; ma questo tema, del combattimento interiore, in realtà ricorre molto spesso nella tradizione Cristiana...basti pensare al "Combattimento Cristiano" di S. Agostino, ma anche alle lettere di S. Paolo.
    A presto

    RispondiElimina
  5. I Templari nascono già volutamente controversi, dal punto di vista profano, poiché su un piano ermetico tendono alla trascendenza del dualismo della manifestazione (vedere i colori del gonfalone); anche socialmente, come sottolineato dallo stesso Cardini, uniscono sotto un solo ruolo il 'pauper', che non può nulla, e il 'miles', che rappresenta il potere giuridico e militare. Ci volle tutto il genio di Bernardo perché questa concezione apparentemente antitetica e scandalosa trovasse un'approvazione ufficiale nella cultura dell'epoca (almeno formale). Il tema della guerra interiore, chiave dell'esperienza autenticamente templare e cavalleresca, oltre che in Paolo, Agostino e nell'autentica mistica cristiana (Eckhart, Silesio,Giovanni della Croce etc..) è ricorrente nell'Islam e nel Bushido ("Colui che ha sconfitto se stesso non ha più alcun nemico contro cui combattere"). Anche il culto a Mithra presentava presupposti analoghi e similmente la Bhagavadgita. Nell'Islam è ciò che distingue la piccola 'jihad' dalla grande 'jihad', appunto la guerra santa interiore. E non è un caso che i Templari abbiano avuto stretti contatti con l'istituzione esoterico-cavalleresca degli Assasi, che avevano gli stessi colori nel proprio emblema (nero, bianco e rosso, le tre fasi dell'Opera alchemica). La rovina templare, che non esclude la presenza di un progressivo deterioramento degli originali principi ispiratori, è dovuta comunque all'astio e alla situazione politico-finanziaria di Filippo il Bello, peraltro indebitato con l'Ordine e rifiutato come suo possibile membro. Una manovra interamente politica ed economica assai simile a quella che fece piazza pulita dei Catari, uniformando i caratteri e i poteri del sud della Francia al resto della regione. Al di là delle controverse vicende storiche, rimane ineccepibile la definizione del santo data da Giuliana; né vi sarà alcun bisogno di un premio, essendo già quello la liberazione dalla schiavitù del determinato. E' questo lo scopo di ogni autentica Cavalleria.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ottima sintesi di un discorso enorme e complesso...grazie.

      Elimina
    2. ottima sintesi di un discorso enorme e complesso...grazie.

      Elimina
  6. Ciao MaX,
    grazie per il tuo contributo. Direi che condivido in generale il tuo discorso.

    Ci volle tutto il genio di Bernardo perché questa concezione apparentemente antitetica e scandalosa trovasse un'approvazione ufficiale nella cultura dell'epoca.

    In effetti non so quanti altri ci sarebbero riusciti. San Bernardo dimostrò le sue doti anche in questo, anche se, a dirla tutta, le contraddizioni relative a questo tipo di cavalleria erano appunto solo apparenti.

    Anche il culto a Mithra presentava presupposti analoghi e similmente la Bhagavadgita

    sì, anche l'uccisione del toro dopo l'inseguimento ricorda l'uccisione del serpente o del drago della cavalleria cristiana. Si tratta di "domare" e "uccidere" gli elementi inferiori.

    Sul fatto che l'eliminazione dei templari sia stata anche (o soprattutto) una mossa politica ci sono ben pochi dubbi.

    A presto

    RispondiElimina
  7. val la pena citare i nessi tra S. Bernardo e Dante, ed il legame di entrambi con il vicino oriente e con la più vicina influenza arabo-iberica.
    franco.

    RispondiElimina
  8. Ma non tiriamo fuori le solite balle storiche: l'Ordine del tempio fu soppresso da papa Clemente V° e i suo capi bruciarono al rogo come eretici impenitenti. Inoltre come sta sta scritto nella BOLLA VOX IN EXCELSO SONO SCOMUNICATI QUANTI VOGLIAMO USARE IL NOME ED INDOSSARE L'ABITO TEMPLARE.

    Il secondo anonimo si legga bene anche il documento di Chinon "scoperto" dalla Frale nel quale si dice che il perdono papale avvenne solo dopo che De Molay e fratelli confessarono di aver sputato sulla croce. Un atto ovviamente eretico ed ostile alla Chiesa del quale chiesero perdono ai tre emissari del papa, anche se poi in seguito ritrattarono e furono quindi bruciati vivi.
    Il re Filippo il bello non ha nulla a che vedere con la fine dell'Ordine ed è balla che quel re aveva agito per non pagare i propri debiti: ma ve lo immaginate che potevano fare 10.000 templari contro un re che aveva a disposizione 3 milioni di soldati di soldati?
    Ma per piacere!
    Ricostruzione storico-fantasy di cattolici che hanno perso il senso della realtà.

    RispondiElimina
  9. corrotti... tutti corrotti dai corruttori per eccellenza. Il Papa e il Re di Francia fecero un favore al mondo. Per quel che valse.

    RispondiElimina
  10. 13 Settembre 2001 tramite una ricerca da parte di storici nell'archivio segreto del Vaticano e' stato rinvenuto un documento datato 1308 che testimonia l'apertura di un'inchiesta dei legati pontifici in cui si riconosce l'innocenza dei Templari e la cancellazione da tutte le accuse mosse nei loro confronti una vera bolla Papale credo che di cose se ne continueranno a dire fatto sta che dove era possibile avevano sempre rapporti di tolleranza e pacifica convivenza non era raro che con i Musulmani si scambiavano conoscenze di scienza e medicina a parte cio' che fu attualmente sono presenti e meno male.....

    RispondiElimina