Con la pubblicazione dell'ultimo libro del rispettabilissimo Tenzin Gyatso credo comunque che questa ambiguità venga finalmente meno. Anche solo il titolo è decisamente eloquente: "La felicità al di là della religione". Questo titolo è ad ogni modo azzeccato, perché nel libro il Dalai Lama sostiene che ormai "la religione non può, da sola, fornire una risposta a tutti i nostri problemi", ma che grazie al progresso oggi disponiamo della psicologia, delle neuroscienze e della "biologia evolutiva", che sono in parte in grado di colmare questo vuoto. Si arriva persino ad un elogio del laicismo (a cui è dedicato un intero capitolo), inteso come principio che sta alla base della tolleranza reciproca e del "rispetto per tutte le fedi, così come per chi non ne segue alcuna".
Non mancano nemmeno un encomio del democraticismo (in totale contraddizione col principio ierocratico del Lamaismo Tibetano) e degli espliciti riferimenti ad un "mondo unito":
"gli ideali di libertà e democrazia si sono diffusi nel mondo intero e assistiamo a un crescente riconoscimento dei fattori che accomunano gli esseri umani, facendo dell'umanità una cosa sola".
Anche questo può forse essere considerato uno dei segni dei tempi.
Il Dalai Lama si presenta come un'autorità spirituale tradizionale per i buddhisti di osservanza vajrayana. Per tutti gli altri si limita a dire la sua, come ogni leader spirituale, scendendo ad amplissimi compromessi con le circostanze del secolo.
RispondiEliminaQuanto alla affermazione "la religione non può, da sola, fornire una risposta a tutti i nostri problemi" et alia mi pare una proposizione frutto di comune buonsenso. Abbiamo bisogno di antibiotici, sociologi, dentisti, computer, neuroscienze.
Tutte cose che concernono la dimensione orizzontale ed una guarigione o sollievo ai mali del corpo/psiche che a questo piano ineriscono.
Condivido anche l'elogio del laicismo come base di tolleranza se l'alternativa sono i fratelli musulmani, i pasdaran o altri governi di violenti invasati che al pari dei laicisti nessuna relazione hanno con i centri regolari della tradizione iniziatica.
Nella sua funzione "Pietrina" il Dalai Lama trasmette i testi tradizionali, con lettura rigo per rigo, affiancati ai commentari tradizionali della sua scuola.
La tradizione vajrayana di cui è maestro, anche se non "pontifex", nulla concede al democraticismo ed agli ideali profani di libertà e democrazie. Come d'altro canto ogni via esoterica tradizionale regolare.
Il Dalai Lama, da parecchio tempo, diffonde un pensiero lontanissimo da ogni dottrina veramente tradizionale. E' di fatto una nuova filosofia con elementi evoluzionisti, progressisti, ecologisti etc. che non hanno nulla a che vedere con una dottrina metafisica.
RispondiEliminaLa tradizione vajrayana di cui è maestro, anche se non "pontifex", nulla concede al democraticismo ed agli ideali profani di libertà e democrazie.
Appunto. Peccato che lui, di questi ideali, faccia un grande elogio. Sta qui la contraddizione a cui accennavo nel post.
Un saluto
Scusi se mi permetto, ma non vi ravviso nessuna contraddizione. Si tratta di mero esercizio del buon senso, oltretutto estremamente coerente. Lei con cosa cura le sue carie dentali? Coi sacramenti o dal dentista? Dal dentista ovviamente. Il dentista implica: evoluzionismo, progressismo, ecologismo, scientismo, materialismo, democraticismo etc.etc.
RispondiEliminaTrova il fatto di avvalersi di cure odontoiatriche detrimentale alla sua pratica del cristianesimo?
Non credo.
Avvalersi di cure mediche non implica abbracciare il laicismo, il democraticismo e simili. Poi se lei non vede nessuna contraddizione nel fatto che un'autorità spirituale si faccia portavoce di queste "nuove filosofie" (di fatto new age) non posso farci nulla.
RispondiEliminaIo posso limitarmi a segnalare questa contraddizione, se qualcuno non la vede ed è contento che le cose vadano così, affari suoi (detto francamente eh :D )
Un saluto.
Si Josepphus ma il dargli addosso al Dalai Lama non è cosa da farsi.
RispondiElimina"Si Josepphus ma il dargli addosso al Dalai Lama non è cosa da farsi."
RispondiEliminaPerchè?
In effetti anch'io non ho ben compreso questo commento... non ho capito, ad esempio, se era commento ironico o meno.
RispondiEliminaComunque mi rendo conto che "dargli addosso al Dalai Lama" non è molto politically correct :D ma personalmente non posso farci nulla. È lui che sta dimostrando di avere un atteggiamento anti-tradizionale, e io mi limito a sottolineare questo fatto...
Mhhh...chi ha autorità qui per disquisire?
RispondiEliminaI fatti esterni perplimono, ma non permettono, a noi, un giudizio definitivo.
E spero che, come noi lo si pretenda per il Papa ( su cui ,tecnicamente, potremmo dare,dando retta a vari e documentati epigoni ad esso avversi, sentenze alquanto negative ), si conceda al Dalai Lama un dovuto ossequio, nell'ovvio rispetto delle differenze/divergenze tradizionali, anche gerarchiche.
Anche perché non credo che citare il Tibet affianco agli U.s.a. sia peggio della Cina cripto-comunista.
Poi , se si vuole, si può credere che dietro il comunismo ed il socialismo si cieli la Tradizione, come Mutti e Dughin credono.
allora alzerei le mano!
Solo questo insomma.
Daouda
Ciao Daouda,
RispondiEliminaOvviamente il post non andava contro al Dalai Lama in quanto autorità spirituale, ma contro le filosofie anti-tradizionali di cui oggi egli si fa portavoce...
È Lo stesso discorso che si può fare anche riguardo al Papa: posso, anzi devo, rispettare la sua autorità di Pontefice, ma quando inneggia al Nuovo Ordine Mondiale non mi sento proprio di fargli gli applausi e di chiedere il bis :D
Poi non mi occupo di questioni politiche, non sono nè a favore degli Usa nè a favore della Cina...e tanto meno a favore del del comunismo, in tutte le sue forme.
Un saluto e a presto
Eh no perché non sembrava insomma.
RispondiEliminaQuella sul comunismo/socialismo lo scritta perché c'è un revaival dell'andazzo social-occultistico tra i tradizionalisti ed il tuo discorso poteva essere male interpretato.
Vabbuò
Un salutone e come al solito i miei omaggi, scusa la comparsata.
Daouda
Torniamo ancora un momento alle idee circa la restaurazione di una «tradizione occidentale», quali possiamo osservarle intorno a noi. Una sola osservazione basterà a mostrare che tali idee – se così ci si può esprimere – «non sono in ordine»: è il fatto che esse quasi sempre vengono affermate presso ad una più o meno dichiarata ostilità verso l’Oriente. Occorre dirlo: coloro che vorrebbero appoggiarsi al Cristianesimo talvolta sono animati proprio da questa ostilità; si direbbe che essi anzitutto vogliano scoprire delle opposizioni che, in realtà, sono affatto inesistenti. Ed è così che noi abbiamo udito formulare l’opinione assurda, che se le stesse cose si trovano simultaneamente nel Cristianesimo e nelle dottrine orientali, espresse dall’una parte e dall’altra in forma quasi identica, esse nei due casi non hanno però lo stesso significato, ma anzi un significato opposto! Coloro che si danno a siffatte affermazioni provano con ciò stesso di non essersi spinti troppo oltre nella comprensione delle dottrine tradizionali, giacché essi non hanno presentita l’identità fondamentale dissimulantesi sotto tutte le differenze esteriori di forma e, perfino là dove questa identità si rende del tutto visibile, continuano pur sempre a disconoscerla. Costoro non considerano dunque lo stesso Cristianesimo che in un modo assolutamente esteriore, modo che non può corrispondere all’idea di una vera dottrina tradizionale, offrente su tutti i piani una sintesi completa. È il principio che fa loro difetto, per cui essi appaiono contagiati assai più di quanto possano supporre da quello spirito moderno, contro il quale essi tuttavia vorrebbero reagire: e quando accade loro di usare la parola «tradizione», essi non la prendono certo nello stesso senso che noi ad essa diamo.
RispondiEliminaRene Guenon
Grazie per aver riportato queste parole di René Guénon, che condivido in pieno....
RispondiEliminaComunque ribadisco ancora una volta che nel post non c'era nessuna "ostilità" nei confronti dell'Oriente. La mia era solo una riflessione su alcune moderne degenerazioni (e a queste sì che dono ostile)
A presto :-)
http://io9.com/5942616/dalai-lama-tells-his-facebook-friends-that-religion-is-no-longer-adequate
RispondiEliminaLe degenerazioni del pensiero continuano.
In sincerita' non mi sembra un guardiano della Tradizione in senso guenoniano.
Ma dovranno cadere tutti no?.
Purtroppo.
Già, le sue dichiarazioni proseguono su questa strada con un'insistenza alquanto "imbarazzante"... l'impressione è proprio che con questi interventi si stia cercando di "traghettare" i credenti dalle religioni tradizionali al "tecno-spiritualismo" new age.
RispondiEliminahttp://www.crom.be/it/documenti/le-favole-del-tibet-1
RispondiEliminadaouda
Interessante, grazie Daouda :)
RispondiEliminapenso comunque che certi dati che vengono presentati debbano essere interpretati nel modo corretto
RispondiEliminaSicuramente. Un fraterno saluto, Daouda
RispondiEliminaQualche anno fa mi hanno regalato un libro del Dalail Lama. Ho iniziato solo a leggere le prime pagine e mi e bastato a comprendere che il livello di conoscenza spirituale (e per spirituale intendo “metafisico”) di questo personaggio e veramente basso, se non nullo. Il suo modo di scrivere ricorda molto uno spirito (pseudo)religioso-emozionale, senza alcun vero “midollo” spirituale al suo centro. E questo è molto strano, visto che il Buddismo non dovrebbe avere quella “coloritura” exoterica religiosa, tipica del Monoteismo, almeno nel suo aspetto più esteriore, intendiamoci. Insomma, pensieri alla portata di tutti (purtroppo) che attirerà molte persone nella sua rete, distraendole dalla vere vie tradizionali e spirituali. Benedetto R Guenon che ci ha dato le chiavi (poi ad ognuno il resto del lavoro) per avere la discriminazione!
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminaconcordo in pieno. Il tentativo di degradare la "spiritualità" a semplice emotività è abbastanza evidente nei suoi scritti (e oggi è comunque una tendenza abbastanza comune a tanti "gruppi" che si dicono buddisti, specie in Occidente).
RispondiEliminaCristiada, il film sulle persecuzioni cristiane in Messico
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=223450:cristiada-il-film-sulle-persecuzioni-cristiane-in-messico&catid=35:worldwide&Itemid=152
http://cristiadapelicula.com/#gallery
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http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/messico_1926-1929/
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Observatory on Intolerance and Discrimination against Christians in Europe:
"..è iniziata in grande stile la Gender-persecution contro il cristianesimo e sarà durissima. Ci saranno i militanti, coloro che cercheranno il compromesso, coloro che tradiranno, ci saranno i fedeli e ci saranno anche i martiri"
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-da-trieste-la-gender-persecution-contro-la-chiesa-5623.htm
m
La parabola della cristianità ripercorrerà quella del Cristo.
RispondiEliminaIl fatto che sia pagato dalla cia può avere qualche influenza che dite?
RispondiEliminaCmq libri come questo in cui si fa una pastoia in cui si mischia tutto ed in modo superficiale sono buoni solo per gli ottusi, se il dalai lama è questo hanno fatto bene i cinesi a mandarlo fuori dai coglioni, avrà molto successo in america in cui è pieno di beoti teleindottrinati.
Il dala lama ormai mi pare un vecchiaccio venduto che racconta cazzate congegniali all'ideologia dominante occidentale; sarebbe meglio che se ne stesse zitto e noi non sprecare ulteriori post su personaggi come questo.
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